Il fulcro è la torre: in posizione baricentrica rispetto al sistema morfologico, compete con gli edifici più alti di zona. È formata da due corpi analoghi, l’uno di 16 l’altro di 12 piani, disgiunti in pianta e in alzato allo scopo di snellirne la figura; contribuiscono a ridurne l’impatto il contenimento dei profili e la collocazione di taglio rispetto all’asse viario.
Il movimento compositivo negli impaginati di facciata corrisponde alla disarticolazione dei volumi e dichiara le variazioni tipologiche in pianta. Rispetto alla torre, il corpo su strada funziona da contrappeso orizzontale e prosegue la cortina edilizia, in continuità con una tradizione consolidata del ‘900 milanese. Distribuita su 3 piani, la stecca si attesta sulla manica confinante mantenendosi all’interno della precedente sagoma.
I fronti contigui vengono ricomposti: il perimetro edilizio arretra, attestandosi sul limite del fabbricato a lato, mentre balconate e coronamenti restano sul contorno dell’edificio precedente, ricalcandolo. Ogni fase della progettazione è stata indirizzata dall’obiettivo di realizzare un edificio ad altissime prestazioni e minimi consumi energetici (NZEB), scelta ancora più giustificata visto il distretto d’area individuato come uno dei brani più smart della città.